Il passaggio alla saldatura robotica su scala mondiale

Il passaggio all’automazione, trainato dal processo di trasformazione digitale che sta avvenendo su scala globale, interessa molti compartimenti del reparto industriale, tanto quanto la tendenza a sistemi caratterizzati da una marcata efficienza energetica. Il campo della saldatura non si esime ovviamente da tutto ciò: la saldatura robotizzata è in grado di offrire caratteristiche di coerenza e ripetibilità, elementi fondamentali per le aziende che producono su vasta scala.

Un nuovo report stilato su base internazionale da Frost & Sullivan, cosiddetto “Global Welding Robotics Fact Book” sottolinea come il mercato della automazione vedrà una crescita esponenziale fino al 2020, anno in cui toccherà la cifra record (approssimativa) di 3,38 miliardi di dollari.

Il balzo in avanti garantito sul piano dell’efficacia energetica che la saldatura robotizzata è in grado di assicurare, ha favorito un incremento sensibile della domanda nelle economie più sviluppate come quelle europee e nord-americane. Inoltre, l’introduzione e l’utilizzo nei processi industriali di materiali innovativi come fibre di carbonio e compositi, rende possibile l’utilizzo di macchine robot durante le delicate fasi di taglio, trattamento e saldatura.

La robotica di saldatura continua ad avere una limitata diffusione nei paesi asiatici (su tutti Cina e India) soprattutto in virtù di due ragioni: la preferenza di soluzioni alternative a basso costo, la bassa disponibilità di manodopera con le giuste competenze e una scarsa comprensione degli enormi benefici che si ottengono sul lungo termine.

Proprio per questo i mercati più “esotici” del sud-est asiatico rappresentano una potenziale occasione d’oro per chi produce e vende soluzioni di saldatura robotizzata, visto che l’intera regione assisterà a un aumento marcato della domanda da parte di una ampia schiera di settori industriali (macchinari, automobilistico, elettrico e dei metalli)